Le Figure Chiave della Squadra di Governo di Joe Biden

di Manfredi Pozzoli - 1 Febbraio 2021

  from London, United Kingdom

   DOI: 10.48256/TDM2012_00165

Il 20 Gennaio 2021, di fronte al Campidoglio di Washington, si è tenuta l’inaugurazione presidenziale di Joe Biden, il 46° Presidente degli Stati Uniti. Nonostante i numerosi tentativi del suo predecessore, Donald Trump, di mettere in discussione i risultati elettorali, la transizione è terminata. Biden ora, si trova al timone di un paese fortemente instabile. Le crisi che hanno occupato la quasi totalità del 2020 sono infatti ancora in corso. Nonostante la distribuzione dei vaccini sia iniziata, la pandemia COVID-19 causa ancora migliaia di vittime – “un 9/11 al giorno” hanno scritto numerose testate giornalistiche. Inoltre, le proteste del movimento Black Lives Matter, seppur meno intense, continuano a incalzare il governo con richieste di importanti riforme. Infine, le controversie legate alla fine della presidenza di Trump hanno creato forti spaccature politiche all’interno del paese. Il 6 Dicembre, queste tensioni sono culminate quando numerosi supporter del Presidente hanno fatto irruzione nel Campidoglio.

Per ora, non è ancora possibile valutare le risposte della nuova amministrazione a queste crisi. Tuttavia, è possibile farsi un’idea delle intenzioni del nuovo Presidente osservando i membri del suo gabinetto. A prima vista, due tendenze sono evidenti. La prima – e più ovvia – è che Biden sta cercando di ‘rompere’ il più possibile con il suo predecessore. La seconda, è che le speranze dei Democratici più progressisti sono rimaste quasi del tutto deluse. I nuovi membri chiave dell’amministrazione rappresentano infatti quasi tutti l’ala moderata di Biden-Obama, presente alla Casa Bianca nel 2008-2016. Questo articolo presenta brevemente i nominati per le posizioni più importanti, e spiega quali saranno i loro compiti nei primi mesi della nuova amministrazione Biden-Harris.

 

La Gestione delle Crisi

Come detto, le crisi iniziate lo scorso anno continueranno a essere presenti, sicuramente, anche nel 2021. I rischi più grandi associati ad esse sono quelli di natura domestica e quelli legati ai danni socio-economici creati dalla pandemia. Le scelte dell’amministrazione Biden per alcune posizioni chiave a livello domestico dimostrano come il nuovo Presidente miri a risolvere le tensioni sviluppate negli ultimi mesi.

In primis, Biden ha scelto come Segretario del Tesoro Janet Yellen, ex-Presidente della Federal Reserve. Vicina all’ala moderata dei Dem, Yellen è una figura ‘di centro’, la cui scelta è apprezzata anche da alcuni Repubblicani. Nei prossimi mesi, qualora la sua nomina dovesse essere confermata dal Senato, sarà uno degli advisor chiave della nuova amministrazione. Tra i suoi compiti vi sarà, in primo luogo, la gestione dello stimulus package da 900 miliardi, approvato a dicembre, per il rilancio dell’economia. La misura, che Biden ha comunque definito ‘insufficiente’, potrebbe essere seguita da un pacchetto maggiore all’inizio del prossimo anno. Inoltre, Biden e Yellen dovranno gestire i fondi necessari alla distribuzione dei vaccini per il Covid-19 a più di 300 milioni di Americani. 

Altrettanto importante sarà il ruolo di Marcia Fudge, futuro Segretario del Dipartimento della Casa e dello Sviluppo Urbano (HUD). Inizialmente proposta come Segretario del Dipartimento dell’Agricoltura – posizione assegnata poi a Tom Vilsack – Fudge è fortemente vicina alle posizioni moderate di Biden. Durante la campagna elettorale, ha infatti sostenuto fortemente il Presidente nella sua corsa contro Donald Trump. Fudge avrà il compito cruciale della gestione della crisi abitativa causata dalla pandemia. Secondo CBS, sarebbero infatti 40 milioni gli Americani a rischio di sfratto, una situazione senza precedenti nella storia del paese. Inoltre, come indicato da Biden, dovrà assicurarsi che il fondo venga anche usato per promuovere la racial equality, riducendo le disuguaglianze sociali. 

 

La Sicurezza Interna e la Difesa

Dal punto di vista della security interna, è rilevante la nomina di Alejandro Mayorkas come Segretario del Department of Homeland Security (DHS). Il Dipartimento, creato nel 2003 in risposta agli attacchi dell’11 Settembre si occupa, in generale, di mantenere la sicurezza interna degli Stati Uniti. Tra i suoi compiti, vi sono la difesa dagli attacchi terroristici, ma anche il controllo dei flussi migratori. Mayorkas – il primo ispanico a guidare il Dipartimento, e uno dei primi nomi annunciati da Biden – è già stato Vicesegretario del DHS durante la presidenza Obama. Inoltre, è stato anche a capo degli US Citizenship and Immigration Services, un’agenzia interna al Dipartimento. Essa, si occupa dei processi di naturalizzazione e di gestire i servizi legati all’immigrazione. Mayorkas dovrebbe portare un forte cambiamento rispetto alla ‘linea dura’ adottata dall’amministrazione Trump.

Nei prossimi mesi, Mayorkas si concentrerà soprattutto sulle attività dell’Ente Federale per la Gestione delle Emergenze (FEMA) nel contesto della crisi Covid. In quest’area, dovrà coordinarsi anche con il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, guidato da Xavier Becerra. Più avanti, il suo ruolo principale sarà quello di gestire la riforma del sistema di controllo dell’immigrazione. Biden ha già annunciato che l’amministrazione condurrà importanti riforme in alcune aree specifiche. Tra di esse, verrà aggiornato il sistema di asilo per i refugees, e la gestione degli asylum seekers provenienti, per la maggior parte, dagli stati Centro- e Sudamericani.

La gestione dell’ordine pubblico e la risposta a possibili minacce per la sicurezza degli USA saranno responsabilità anche del nuovo Segretario alla Difesa, Lloyd Austin. Austin, ex-generale a quattro stelle dell’esercito sarebbe, una volta approvato, il primo afroamericano a capo del Pentagono. Nel periodo 2013-2016, è stato a capo del Central Command (CENTCOM), il comando unificato delle forze armate statunitensi in Medio Oriente e Asia Centrale.

 

La Politica Estera

Come aveva spiegato nel suo saggio Why America Must Lead Again, Biden vede la perdita di credibilità a livello internazionale come uno dei più grandi ‘danni’ fatti da Trump. Per questo motivo, la gestione delle cariche più importanti per la diplomazia e foreign policy statunitense è cruciale per la nuova amministrazione.

In primo luogo, la scelta di Avril Haines come Direttore della National Intelligence, dimostra chiaramente la volontà di tornare a un tipo di politica estera simile a quello dell’era Obama. Haines, prima donna a occupare la carica, è infatti già stata Vicedirettore della CIA nel periodo 2013-2015. La sua esperienza nella lotta al terrorismo, e la sua collaborazione con l’amministrazione Biden-Obama la ha resa una delle scelte più ovvie per il nuovo Presidente. Nonostante questo, la figura di Haines resta controversa all’interno del Partito Democratico, soprattutto tra le correnti più progressiste. Haines è stata infatti accusata di aver nascosto gli episodi di tortura da parte delle forze armate statunitensi avvenuti sotto le amministrazioni Obama e Bush. Inoltre, il suo ruolo nel programma di drone strikes voluto dall’amministrazione Obama è stato fortemente criticato da gruppi di attivisti di sinistra.

Allo stesso modo, anche la scelta di Antony Blinken come Segretario di Stato segna un ritorno all’era pre-Trump. Blinken, infatti, è già stato Vicesegretario di Stato durante il corso dell’ultima amministrazione pre-Trump, ed è da tempo vicino alle posizioni di Biden. Il suo ruolo nei primi mesi dell’amministrazione sarà quello di gestire numerose delicate questioni di foreign policy. Tra esse, vi sarà la questione delle negoziazioni con la Russia che seguiranno allo scadere, a febbraio, del trattato New START sulla riduzione degli arsenali nucleari. Inoltre, Blinken sarà al centro di possibili future trattative con Iran e Nord Corea per la riduzione degli armamenti e la moderazione delle tensioni.

 

Commercio, Imprese e Lavoro

La questione delle relazioni commerciali con le altre potenze mondiali è ugualmente di grande importanza. Anche in quest’area, Blinken avrà un ruolo estremamente importante. Per quanto riguarda la Cina, il Segretario – che ha posizioni favorevoli a un tipo di engagement limitato – dovrà lavorare per ridurre le tensioni generate dalle trade wars di Trump. Per quest’ultima questione sarà fondamentale la figura di Katherine Tai – nuova Rappresentante per il Commercio. Tai si conferma come figura di grande esperienza, avendo già partecipato alle trattative commerciali con Pechino sotto le amministrazioni Trump e Obama.

Gina Raimondo, nuovo Segretario del Commercio, avrà invece il compito di rafforzare le imprese statunitensi, favorendone la ripresa e assicurandone la competitività a livello internazionale. Uno degli ultimi nomi ufficializzati dal Presidente – è stata nominata il 7 gennaio – Raimondo era inizialmente stata individuata come possibile ‘vice’ di Biden. Una volta confermata, contribuirà a favorire l’iniziativa di Biden per l’utilizzo di 400 miliardi di fondi federali per l’acquisto diretto di beni made in USA. Inoltre, Raimondo sarà anche a capo di agenzie come il Foreign Commercial Service. Esso si occupa di favorire la creazione di relazioni diplomatiche e commerciali con altri paesi con lo scopo di aumentare gli export americani. Nei mesi futuri, agenzie come questa avranno un ruolo cruciale nel rafforzare i rapporti commerciali dopo l’instabilità dovuta al Covid.

Come riporta CNN, Biden mira a fare in modo che il Dipartimento del Commercio collabori a stretto contatto con il Dipartimento del Lavoro. Quest’ultimo sarà guidato da Marty Walsh, già Sindaco di Boston. La sua scelta per il ruolo di Segretario, posizione a cui ambiva anche Sanders, è stata dovuta alla sua popolarità nel contesto delle trade unions. Nei mesi precedenti alla sua nomina Walsh ha infatti ottenuto l’endorsement di più di cinquanta sindacati del gruppo AFL-CIO, il più grande negli Stati Uniti.

 

La Questione del Clima e dell’Energia Pulita

Un’altra delle aree chiave dell’agenda del Presidente è la lotta al climate change. Durante la campagna elettorale, Biden ha spesso attaccato Trump per la decisione di uscire dal Trattato di Parigi, e per il rifiuto a portare avanti un’agenda più ‘verde’. Inoltre, Biden ha promosso un ambizioso piano per la lotta ai cambiamenti climatici da duemila miliardi di dollari. Per questo, non è sorprendente come, anche in quest’area, i nomi scelti dal Presidente rappresentino un forte cambiamento rispetto agli anni passati.

In primo luogo, è significativa la nomina, alla Segreteria del Dipartimento degli Interni, di Debra Haaland. Questa carica comporta  la responsabilità di provvedere alla tutela dei federal territories, incluse le numerose riserve naturali. Inoltre, il Dipartimento degli Interni si occupa anche della gestione dei permessi riguardanti la costruzione di gasdotti e oleodotti. Riguardo quest’ultimo punto, negli ultimi anni il Dipartimento si è trovato al centro di proteste legate alla costruzione dei gasdotti Keystone XL e Dakota Access. Nel caso del Dakota Access, a rendere il progetto particolarmente controverso è stato il passaggio di parte dell’impianto attraverso la riserva nativa americana di Standing Rock. La nomina di Haaland – prima donna di origine nativa americana a occupare la carica – dovrebbe quindi rappresentare un segnale forte proprio riguardo a quest’ultima questione. Già Deputata Dem dell’Arizona, Haaland è una delle voci più progressiste all’interno dell’amministrazione.

Allo stesso modo, anche Jennifer Granholm – nuovo Segretario per il Dipartimento dell’Energia – rappresenta una figura importante per l’agenda dell’amministrazione, che mira a ridurre considerevolmente l’impatto ambientale delle industrie USA. L’ex Governatore del Michigan si occuperà infatti dello sviluppo nell’utilizzo di fonti di energia pulita, e di promuovere la creazione e espansione di catene produttive ‘verdi’. In questo contesto, dovrà anche contribuire alla materializzazione della promessa di Biden di indirizzare il paese verso l’ottenimento dello status di carbon-neutral per il 2035.

 

Il Ritorno di John Kerry al Governo e la Partecipazione di Buttigieg

Strettamente collegato al Dipartimento per l’Energia, Biden ha selezionato Pete Buttigieg come Segretario del Dipartimento dei Trasporti. Durante le primarie Democratiche dello scorso anno, Buttigieg aveva corso con una piattaforma moderata, ottenendo tuttavia solo 21 delegati. La sua nomina potrebbe, come indica CNN, rappresentare un tentativo di far guadagnare all’ex-candidato dell’importante esperienza a livello amministrativo. In ogni caso, uno dei compiti più importanti di Buttigieg sarà quello di facilitare l’approvazione di futuri piani per la riforma delle infrastrutture.

Infine, Biden ha annunciato la creazione di un nuovo ruolo: lo Special Presidential Envoy for Climate. Questa posizione, che sarà affidata a John Kerry, si trova all’intersezione tra le questioni di politica ambientale e di sicurezza nazionale. Il ruolo principale sarà quello di advisor alla Casa Bianca nel contesto della transizione verso un sistema economico più ‘verde’. Inoltre, dovrà occuparsi di guidare la partecipazione degli Stati Uniti nei trattati internazionali sul clima, e, più in generale, all’interno delle istituzioni come l’ONU. Il suo primo compito sarà quello di gestire il rientro degli Stati Uniti nel Trattato di Parigi. Per il momento, comunque, è ancora difficile dire come effettivamente si andrà a configurare la carica di Kerry all’interno della Casa Bianca. Ciò che è certo, è che lavorerà a stretto contatto con il Presidente.

La scelta di Kerry per questo ruolo mostra chiaramente come Biden voglia dimostrare ai suoi partner internazionali come l’America abbia completamente abbandonato lo ‘stile’ di Trump. Infatti, Kerry, ex-Segretario di Stato e candidato presidente, è una figura conosciuta sia all’interno del Partito Democratico, che a livello internazionale. Proprio questa popolarità potrebbe essere importante per assicurare la creazione della ‘coalizione internazionale sul clima’ che Biden ha proposto all’interno del suo piano.

 

Tra Progressisti e Moderati

Numerose testate giornalistiche hanno fatto notare come il cabinet di Biden contenga un grande numero di membri provenienti da minorities spesso poco rappresentate a Washington. Questo rappresenta senza dubbio la coronazione di alcune ambizioni dell’ala progressista dei Democratici, che ha spesso fatto notare la mancanza di diversity nelle amministrazioni precedenti. Inoltre, alcune figure selezionate da Biden, come Haaland, sono state approvate anche dai membri del Partito più ‘di sinistra’. Nonostante questo, tuttavia, è altrettanto ovvio come la nuova amministrazione sia saldamente ancorata a una posizione moderata. L’esclusione di membri del partito più progressisti, in primo luogo Sanders e Warren, indica chiaramente come Biden voglia distanziarsi dalle correnti più radicali all’interno del suo Partito. Inoltre, l’inclusione di figure come Buttigieg potrebbe indicare come Biden stia anche cercando di formare una nuova generazione di leader Democratici più moderati.

Nei primi mesi dell’amministrazione, il nuovo cabinet di Biden avrà tutte le opportunità per dimostrare il proprio potenziale. Infatti, la vittoria dei candidati Dem alle elezioni della Georgia, tenutesi il 6 Gennaio, ha trasferito al Partito Democratico la maggioranza in Senato. Questo vuol dire che, almeno per la prima metà del suo term, Biden potrà contare sul controllo, seppur precario, di due dei tre branches of government. In ogni caso, portare avanti con successo le importanti riforme proposte dal nuovo Presidente potrebbe comunque rivelarsi un compito difficile.

 

Bibliografia (A-K)

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Associated Press (2020). Joe Biden Reportedly Set to Nominate Katherine Tai as Top US Trade Envoy. December 10. https://www.theguardian.com/us-news/2020/dec/09/joe-biden-nominate-katherine-tai-us-trade-envoy

BBC News (2020). Biden to Nominate Janet Yellen as US Treasury Secretary. December 1. https://www.bbc.com/news/world-us-canada-55136504 

CBS News (2020). Up to 40 Million Americans Could Lose Their Homes If Congress Doesn’t Act: “It’s Life or Death for Me”. December 11. https://www.cbsnews.com/news/coronavirus-40-million-americans-lose-homes-congress-evictions/

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Bibliografia (L-Z)

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Merica, D. (2020). Joe Biden Picks Pete Buttigieg to Be Transportation Secretary. CNN. December 16. https://edition.cnn.com/2020/12/15/politics/pete-buttigieg-transportation-secretary/index.html

Wilkie, C. (2020). Biden’s Domestic Cabinet Picks Pledge to Use Federal Powers to Aid Those Struggling During Covid Pandemic. CNBC. December 11. https://www.cnbc.com/2020/12/11/biden-cabinet-nominees-pledge-to-use-federal-powers-to-address-crises.html

O’Donnel, K., T. Pager and M. Cassella (2020). Biden to Tap Marcia Fudge to Lead Housing Agency. Politico. December 8. https://www.politico.com/news/2020/12/08/biden-to-tap-marcia-fudge-to-lead-housing-agency-443767 

Sullivan, K., G. Krieg, D. Merica and J. Zeleny (2020). Here’s Who Could Serve in Top Roles in the Biden Administration. CNN. December 9. https://edition.cnn.com/2020/11/10/politics/biden-harris-administration/index.html

Zeleny, J., K. Sullivan and D. Merica (2021). Biden Poised to Tap Rhode Island Gov. Gina Raimondo to Lead Commerce Department. CNN. January 7. https://edition.cnn.com/2021/01/07/politics/gina-raimondo-biden-commerce/index.html

 

Autore dell’articolo*: Manfredi Pozzoli, studente di BA in History & International Relations presso King’s College London.

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